L’importanza di una buona ricerca keyword è ormai riconosciuta: ecco come trovare le parole chiave per la vostra strategia SEO internazionale.
Ricerca keyword: le parole chiave e le loro categorie
Eccoci qui: avete tradotto per intero il vostro sito aziendale, pagina per pagina, con immensa cura e attenzione per la lingua e la cultura di arrivo.
Tuttavia, adesso arriva la parte veramente difficile: dovete effettuare una ricerca keyword, ossia delle parole chiave con le quali i vostri potenziali clienti esteri vi cercheranno sui principali motori di ricerca. Inoltre, una volta individuate dovrete fare in modo che queste si inseriscano in maniera armoniosa nei testi del vostro sito aziendale (se non sono già presenti, ovviamente).
Per fortuna esistono tanti strumenti per facilitare un lavoro che sembra davvero fuori dalla nostra portata. Ma prima, ribadiamo un concetto importante. Non è detto che le parole chiave che funzionano in Italia siano valide in un altro Paese semplicemente traducendole. Inoltre, è improbabile che i potenziali clienti di un altro Paese abbiano le stesse abitudini di ricerca dei clienti italiani. Per questo dobbiamo prima approcciarci al Search Intent, un principio fondamentale per la comprensione del funzionamento delle keywords.
Search Intent. Di cosa si tratta?
Per “Search Intent” intendiamo lo scopo con il quale un utente inizia la sua ricerca su Google o su un qualsiasi altro tool. Se, per esempio, ha bisogno di trovare un’officina di meccanica di precisione vicino a Bologna, sicuramente digiterà le parole “pezzi di precisione Bologna“.
Mettiamo che l’utente abbia necessità di realizzare alcuni pezzi meccanici a disegno. In questo caso, la sua prima ricerca potrebbe essere insoddisfacente. A quel punto, si presume che modificherà la sua keyword in “meccanica di precisione Bologna“.
Capire il percorso che può portare un potenziale cliente a trovare un’informazione sul web è molto importante per chi ha un business. In poche parole, si tratta di comprendere e di intercettare i bisogni degli utenti e di offrire una rapida risposta nella SERP, ovvero la prima pagina del motore di ricerca. Ma se un sito aziendale non è impostato per soddisfare il Search Intent, difficilmente arriverà fra i primi risultati.
Quattro tipologie di parole chiave
Per fare questo, bisogna capire se le proprie parole chiave sono orientate al Search Intent e se quindi rispondono alle necessità degli utenti. I termini di ricerca solitamente si dividono in quattro tipologie:
- informativi: sono quelli che vengono digitati maggiormente. Servono a rispondere a una curiosità: il prezzo di un prodotto, le recensioni, le performance. Rappresentano anche domande generiche. Esempio: “quanto manca all’estate”; “quanto costa ristrutturare una casa”.
- di navigazione: utilizzati quando l’utente conosce già il nome del brand. La ricerca è più specifica. Esempio: “LinkedIn”; “Leroy Merlin”.
- commerciali: sono keyword ancora più mirate ed è necessario usarle quando si vuole far partire una campagna sponsorizzata. In questo modo si ha una buona probabilità di intercettare un bisogno dell’utente e stimolare il suo interesse. Esempio: “piante online”; “miglior robot aspirapolvere”.
- transazionali: sono le parole chiave più interessanti perché presuppongono un forte interesse all’acquisto da parte dell’utente. Chi digita un termine transazionale ha già cercato tutte le informazioni che gli servivano e sta pensando seriamente di acquistare il prodotto in questione. Queste keyword contengono parole come “comprare” e “in vendita”.
Head keywords, mid tail keywords, long tail keywords
Tutto questo non basta per riflettere a fondo sull’efficacia delle parole chiave che abbiamo già a disposizione sul nostro sito italiano. Dobbiamo infatti capire un aspetto altrettanto importante: le keyword possono essere formate da diverse parole e, in base a questo, si dividono in tre categorie:
- head keywords: è la parola più importante dalla quale partono tutte le altre. È sicuramente la prima che deve essere identificata. Esempio: occhiali.
- mid tail keyword: sono più lunghe e derivano dalla head keyword. Non hanno una lunghezza specifica, dipendono sia dall’azienda sia dal prodotto in vendita. Esempio: occhiali Dolce e Gabbana.
- long tail keyword: sono molto specifiche e settoriali. Anche in questo caso la loro lunghezza può variare. Esempio: occhiali Dolce e Gabbana uomo vista.
In base a queste categorizzazioni che abbiamo preso in esame, dovreste già avere una lista di parole chiave che vanno bene per la ricerca del vostro sito su un motore di ricerca italiano.
Ricerca keyword: come trasporre tutto questo in lingua straniera?
Prendiamo l’esempio di prima, “pezzi di precisione“. Se traduciamo letteralmente questo termine in tedesco, otterremo “Präzisionsmechanik“.
Tuttavia, con una veloce ricerca su SEMrush (un tool del quale parleremo nel prossimo articolo) scopriremo che questa parola in Germania ha un traffico molto basso. Da qui capiamo che non è sufficiente tradurre un termine alla lettera per ottenere una keyword efficiente in un’altra lingua. Questo perché le abitudini di acquisto di un altro Paese sono diverse.
In realtà, chi cerca un’azienda che produce pezzi meccanici con Google.de cerca un’azienda che abbia macchine che fanno lavorazioni di fresatura e tornitura. Pertanto la traduzione/parole chiave migliore è Mechanische Fertigung.
Strumenti come Google Trends o Google Adwords possono aiutarvi durante tutto questo processo. Ma anche il già citato SEMrush, che è il tool per antonomasia del SEO specialist. Ne parleremo nel prossimo articolo!